L’astrazione dell’artista di origini siciliane è una astrazione pura, quasi totale. Gioacchino Schembri
infatti comunica in un linguaggio assoluto fatto di forme e colori fuori dalle circostanze, dallo spazio,
dal tempo. I riferimenti alla figurazione sono annullati, la mimesi è bandita, ad aprirsi davanti agli
occhi è un mondo “altro” che eleva ogni cosa sotto l’impero del colore. Ciò che permette a questo
linguaggio personalissimo di farsi messaggio, di riuscire nei fini della comunicazione è una capacità
innata dell’artista di tradurre in una dimensione visuale gli input emotivi. Le riflessioni sull’esistenza,
la lettura e la decifrazione delle enigmatiche pagine della mente sono infatti gli spunti da cui il pittore
girgentano prende il via, e sono i titoli delle opere a fungere da chiave di decifrazione delle opere, a
dare loro una forte chiarezza interpretativa. A partire da essi infatti l’universo informale astratto
dell’artista acquisisce una voce limpida in cui la dimensione visuale si trova in straordinaria affinità
con la dimensione contenutistica.
Dott.ssa Diana Cardaci
Critica ed economista dell’Arte